Cristina Meazzi, pugile dilettante

Alla All boxing team ci è arrivata per perfezionare la sua tecnica Thai. “Avevo dei difetti lavorando di braccia”, racconta. Ed è stato così che il pugilato è entrato nella sua vita, appassionandola da subito. Seguita dal maestro Dino Orso, esordisce con una vittoria e vince anche il suo primo torneo nazionale. Da allora ogni sera è in palestra, consapevole della necessità, per un pugile, di “crearsi piccoli e grandi traguardi” sul ring e al di fuori dei match “per poter andare avanti”.

Cristina

Da quando faccio pugilato e sport da combattimento, io mi sento meno cinica, meno aggressiva nella vita di tutti i giorni, meno frustrata.

Per fare bene sul ring, secondo me, bisogna avere tanta testa. Nel senso che non è uno sport per stupidi, bisogna essere abbastanza furbi. Capire in dieci secondi com’è l’avversario, come puoi reagire, come puoi sopraffarlo. E bisogna avere anche tanta grinta e tanta voglia di riuscire. Una persona che non ha queste qualità, non so quanta strada possa fare.