Dino Orso, maestro di pugilato

Ha iniziato a insegnare nei primi anni ’90, nella palestra dove tuttora allena la sua squadra di pugili. Suo padre era un ex pugile professionista, che fin da piccolo gli riempiva la testa con il pugilato. “Anche se io – racconta – come tutti i miei coetanei dell’epoca ero più interessato ad altre cose, al motorino e quant’altro ”. Al pugilato ci è poi arrivato, appassionandosi prima ad altri sport da combattimento come il full contact, la thai e la kick, e dopo essere stato atleta di karate. Tra i suoi pugili ci sono atleti dilettanti e professionisti che si sono distinti in campionati italiani, europei e mondiali.

Dino Orso

Credo che la cosa che traspaia alle persone più sensibili che praticano la boxe o che ne sono appassionati, è che ‘lì sopra’, sul ring, si è completamente nudi, non si è vestiti nient’altro che di se stessi. Lì sopra vengono fuori gli istinti che la società ci ha schiacciato o che la natura ci ha tolto. Istinti che forse sono ancora radicati dentro, da qualche parte, in qualche angolo.

La boxe, secondo me, può essere uno sport formativo per un ragazzino che entra in palestra e impara delle regole che poi vengono trasportate nella vita. Se ci fossero più palestre di pugilato frequentate nel modo giusto e seguite da allenatori coscienziosi, avremmo sicuramente una società migliore. Sarebbe una bella ipoteca sul futuro dei giovani